sabato 26 agosto 2017

UNO SI, L'ALTRO NO

Buongiorno e ben tornati cari amici lettori in una puntata speciale che mi vedrà come ogni volta elencare i pregi di una lettura appena conclusa ma come non succede quasi mai demolirne un altra. 
Eh si, anche a me capita di prendere qualche cantonata, fortunatamente di rado ma come vedremo poi, succede.

Il primo libro del quale voglio parlarvi è un classicone: 




A Lansquenet, quieto villaggio al centro della Francia, la vita scorre placida. Un po' troppo placida: è una comunità chiusa, dove sono rimasti soprattutto anziani contadini e artigiani, dominata con rude benevolenza dal giovane curato Francis Reynaud. È martedì grasso - una tradizione pagana avversata dalla chiesa - quando nel villaggio arrivano Vianne Rocher e la sua giovane figlia Anouk. La donna è assai simpatica e originale, sexy e misteriosa, forse è l'emissaria di potenze superiori (o magari inferiori). Vianne rileva una vecchia pasticceria, ribattezzata La Celeste Praline, che ben presto diviene - agli occhi del curato - un elemento di disordine. Anche perché Vianne non frequenta la chiesa ma inizia ad aiutare a modo suo chi si trova in difficoltà: il solitario maestro in pensione Guillaume, l'adolescente ribelle Jeannot, la cleptomane Josephine, l'eccentrica Armande. Ben presto il tranquillo villaggio diventa più disordinato, ribelle e soprattutto felice. E lo scontro tra Benpensanti e Golosi, tra le delizie terrestri offerte da Vianne e quelle celesti promesse da padre Reynaud, tra Carnevale e Quaresima, diventa inevitabile. 


Credo di essere una delle poche persone che ancora non aveva avuto modo e voglia di leggere questo libro; ma finalmente eccolo fare capolino dalla mia libreria e chiamarmi a gran voce come per dirmi che esiste anche lui e che ormai è anni che giace inerme nello scaffale.
E' stata una lettura piacevole, quello senza dubbio. Ma non capisco molto come possa essere definito un capolavoro; per quanto possa risultare ben scritto è comunque una storia semplice e senza grandi pretese.
Ho dato uno sguardo a varie recensioni ed ho notato che tutti sono stati travolti dall'atmosfera "cioccolatosa" della trama che senza ombra di dubbio è una parte che spicca molto nella storia narrata ma che secondo me non è la parte principale ma la scusa per poter parlare di altri argomenti; e questi argomenti sono davvero tanti: L'amore (ovvio), ma anche la solitudine, la vecchiaia, la morte, il razzismo, i rapporti genitori/figli e viceversa, la fede, le religioni, l'eresia... insomma c è davvero un miscuglio di roba.
E' come se l'autrice abbia messo tutte queste cose in una valigia riuscendo a farcele stare poi l'abbia scossa e sbatacchiata un po ma all'apertura abbia trovato nuovamente ogni cosa al proprio posto; perchè è proprio questa la sensazione che ho avuto durante la lettura. Tanti argomenti assieme ma ognuno con un proprio criterio e con un proprio ordine. Per parlare di tutte le vicissitudini della vita l 'autrice ha creato un personaggio diverso ogni volta e questo rende facile memorizzare chi e cosa senza ingarbugliarsi la mente ma leggendo davvero con facilità e scorrevolezza. 
Ovviamente anche il cioccolato ci ha messo del suo visto che ha reso il tutto molto più dolce e profumato.
Consiglio questo libro soprattutto a chi si trova nel famosissimo blocco del lettore.


L'altra lettura invece è:




Caterina ha sedici anni e 
vive in un povero borgo del Sud Italia, dove la maggior parte dei giovani è priva di lavoro e dove il muro dell'omertà è molto resistente. La sua è una famiglia disastrata. Il padre è alcolizzato e violento, la madre è una giovane donna i cui sogni sono stati infranti troppo presto. In un mondo crudele e oscuro, Caterina cercherà uno spiraglio di luce, ma dovrà scontrarsi con le bugie degli adulti, la prostituzione e la malattia. Tutto sembra precipitare: lei perderà ogni certezza e scivolerà in un baratro sempre più profondo, da cui riuscirà a uscire grazie a un evento inaspettato. Alla fine la vita la ripagherà di ogni sofferenza subita.

E questa la sconsiglio a tutti soprattutto chi sta affrontando un periodo particolarmente negativo.
Perchè questo libro è negativo già di suo.
Su instagram l'ho definito MAI NA GIOIA.
E' praticamente tutto un elenco di sfighe che si accaniscono su un unica persona, una ragazza che invece di fare pena ispira un fortissimo instinto omicida. La protagonista è scostante, acida, antipatica, non formula una frase con più di 4 o 5 parole ed io l'ho avuta sul groppone dall'inizio alla fine della lettura.
Non si può leggere un libro dove non c è una cosa che vada nel verso giusto; c è un piccolo riscatto nell'ultima pagina ma è talmente scontato e banale che neanche quello dona na gioia.
Tutto ciò è un gran peccato perchè la scrittura è davvero molto buona soprattutto se si parla di una scrittrice molto giovane come in questo caso.

Queste sono state le mie due ultime letture.
Che ne pensate?

Alla prossima





domenica 20 agosto 2017

COME ANTICIPATO...

Come anticipato un paio di giorni fa, eccomi riprendere in mano il mio piccolo blog, o chiamiamolo il mio piccolo spazio svago.
Era talmente da tanto tempo che versava in uno stato di completo abbandono che ho avuto anche difficoltà a ricordarmi la password; per fortuna l'avevo segnata in uno di quei foglietti vaganti che utilizzo per le cose che so già verranno dimenticate dalla mia negligenza.

Detto ciò, questo non è proprio un vero ritorno nel senso che non vedrete post in modo regolare come quelle brave blogger che passano le loro giornate davanti al pc, io non ne ho la possibilità ed ho una vita personale che mi attende, quindi farò un salto ogni tanto per aggiornarlo tenendo come tema la mia grande passione per i libri, ma RIUSCENDO vorrei anche alimentarlo con varie cose, che possono riguardare la vita quotidiana, i viaggi ed in generale tutto il mondo che mi gira attorno.
Non sarà niente di troppo personale perchè anche in questo mi considero una bacchettona; non vedrete mai foto di me, della mia famiglia o dei miei figli, ma solo piccole cose quotidiane che mi incuriosiscono, mi colpiscono o mi piacciono.

Tutto questo senza una scadenza ben precisa e solo quando ne ho tempo e ☺☺voglia.

Nel mentre voglio comunque ringraziare chi ha avuto la pazienza di rimanere iscritto e chi mi ha incoraggiata ed invogliata a continuare questa piccola avventura; ho scoperto che esistono tante persone come me, che non sono super donne ma sono semplici mamme che si arrangiano con le proprie forze rinunciando anche un po della vita privata e non per questo sentendosi inferiori alle altre... altre che, dai non prendiamoci in giro, hanno nonne e tate a fare il lavoro di chi lo fa da solo.
Sto polemizzando??? Ma si dai, ogni tanto ci vuole visto che c è tanta gente che passa ore ed ore della giornata a farci vedere quanto sono super cuoche, super mamme, super fighe e non si mescolano a noi che non dormiamo la notte e la mattina ci alziamo con occhiaie che neanche un muratore con un po di cemento riuscirebbe a coprire.

Polemica superata mi piacerebbe conoscere anche un vostro piccolo parere in merito.

Bene, il ghiaccio è stato rotto, il più è fatto, chi più ne ha più ne metta... insomma... ci sentiamo presto amici e...



martedì 3 gennaio 2017

DUE, Irene Nemirovsky


Sono molto contenta del fatto che il primo libro finito nel 2017 sia stata una lettura della Nemirovsky.
Per me è il suo 4°romanzo ed anche questo come gli altri è stata una bella scoperta.
Ho davvero un debole per questa autrice perchè il suo stile dolce e malinconico riesce ad attirare l'attenzione dalla prima all'ultima riga e credo che il fatto di saperla vittima dell'olocausto dia un perchè alla sua inconfondibile scrittura.




Marianne ed Antoine sopravvissuti al primo conflitto mondiale adesso vogliono succhiare il nettare della vita, godere pienamente di tutto quanto può la vita offrire: feste, balli, vita notturna, sfrenate esperienze. Dunque la passione, l’amore e l’amicizia, l’abitudine sono il fulcro di questo romanzo. Quando l’impeto della fase di corteggiamento si riduce fino a spegnersi del tutto? Quando la passione viene inesorabilmente soffocata dall’abitudine? Quando l’amore si trasforma in amicizia?

In questo romanzo è stato davvero interessante vederla analizzare la vita di coppia e le sue varie fasi, dalla conoscenza alla morte. 
Gli argomenti trattati sono davvero tanti ma il nucleo centrale è l'amore nelle sue varie sfaccettature.
 La Nemirovsky lo sminuzza e lo analizza passo per passo facendoci notare le differenze e le sottigliezze che ai nostri occhi sembrano superficiali nella vita di tutti i giorni.
Come si amano gli amici, come i figli, come i genitori e come la persona con il quale abbiamo deciso di condividere la nostra vita; ma anche l'amore all'interno di un rapporto fedigrafo ed i segni indelebili che questo potrebbe lasciare.
Il tutto condito con riflessioni che mi hanno ricordato leggermente la mia amata Virginia Woolf ed i suoi flussi di coscienza.
E' molto bello scoprire assieme all'autrice come il rapporto tra marito e moglie possa evolversi da passione irrefrenabile all'inizio a grande complicità ed amicizia durante la fase della vecchiaia; perchè si affrontano diversi stadi e si raggiunge un equilibrio stabile solo nella parte finale della vita della coppia.

Se ci mettiamo che a condire il tutto è una scrittura semplice e fine, non si può non amare questo romanzo.

Per me la Nemirovsky è assolutamente una garanzia, quindi potrei consigliarvi qualsiasi cosa abbia scritto nella sua purtroppo breve vita. Non oso immaginare come ci si sarebbe potuti beatificare se la stessa fosse sopravvissuta ai campi di sterminio ed avesse continuato a vivere dedicandosi alla letteratura.

Come sempre, per oggi e con questo è tutto.
Vi aspetto nella prossima recensione di un libro del quale sicuramente parlerò male ;)

Con affetto





venerdì 30 dicembre 2016

I LIBRI DI DICEMBRE

Questo Natale la mia famiglia si è coalizzata per farmi uno dei più grossi torti mai subiti: non regalarmi libri. 
Con la scusa che ne ho già abbastanza e che durante l'anno faccio spesso rifornimento, hanno deciso che i regali sarebbero stati di altra natura e che quindi avrei dovuto scegliere tutto ma non libri.
Per punizione mi son fatta regale un anello e le orecchine di perle... e come ha detto mio padre verso mia madre, per il suo borsellino sarebbero stati meglio una decina di libri.

In ogni caso, qualche anima pia ha pensato alla mia felicità e questo è il risultato




Confronto lo scorso anno non sono molti, ma visto che ho una libreria stra piena ancora da leggere, direi che non è male.
Tre sono stati ricevuti in scambio; arrivando questo mese non posso far altro che considerarli regali.




TEUTOBURGO di VALERIO MASSIMO MANFREDI viene da mia cognata che conosce molto bene la mia passione verso il genere storico.
Solitamente in fissa per la storia inglese non mi dispiace però aver ricevuto qualcosa che si discosti dal solito argomento e quindi sono molto curiosa di scoprire prima di tutto la scrittura di Manfredi e secondo cosa ha da raccontarmi sui tempi passati.

È un giorno di sole quando Armin chiama suo fratello Wulf, per mostrargli un prodigio: la costruzione della “strada che non si ferma mai”. Una meraviglia che li lascia senza fiato, il miracolo tecnico dei nemici romani, capaci di creare dal nulla una strada che attraversa foreste, fiumi, paludi e non devia nemmeno davanti alle montagne. Improvvisamente i due sentono dei rumori: è una pattuglia romana. Armin e Wulf sono catturati dai soldati. Nel loro destino però non c’è la morte, né la schiavitù. Perché Armin e Wulf sono figli di re. Sigmer, il loro padre, è un guerriero terribile e fiero, principe germanico rispettato e amato dalla sua tribù. La sua sola debolezza era l’amicizia segreta per Druso, il grande nemico, il generale romano precocemente scomparso, che Sigmer, di nascosto, ha imparato a conoscere e ad ammirare. Ma di questa ammirazione nulla sanno i due giovani. Devono abbandonare la terra natale e il padre, per essere condotti a Roma. Sono principi, per quanto barbari. Saranno educati secondo i costumi dell’Impero, fino a diventare comandanti degli ausiliari germanici delle legioni di Augusto. Sotto gli occhi dell’inflessibile centurione Tauro, mezzosangue germano convertito all’amore e alla fedeltà verso Roma, impareranno una nuova lingua, adotteranno nuove abitudini, un modo diverso di pensare. E come possono Armin e Wolf, cresciuti nei boschi, non farsi incantare dai prodigi di Roma? Non solo la strada, ma anche gli acquedotti, i templi, i palazzi meravigliosi. I due ragazzi diverranno Arminius e Flavus, il biondo, cittadini romani, due giovani guerrieri, stimati da tutta Roma, capaci di conquistarsi la fiducia dello stesso princeps Augusto. Ma il richiamo del sangue è davvero spento in loro? La fedeltà agli avi può portare alla decisione di tradire la terra che li ha adottati a favore di quella che li ha generati? Valerio Massimo Manfredi torna al romanzo e racconta, unendo alla perfezione esattezza storica e respiro epico, la storia straordinaria e mai narrata prima di due fratelli, due guerrieri, le cui scelte hanno portato a Teutoburgo, lo scontro decisivo tra romani e germani, la battaglia che ha cambiato il destino dell’Impero Romano e del mondo.





Sempre mia cognata ha ben pensato di farmi intrippare con due saggi psicologici divisi tra IL DONO DI FARSI CAPIRE e GUIDA DELLA MENTE.
Credo sia una collana uscita con famiglia cristiana del quale però non ho mai sentito parlare. Adoro queste collane perchè solitamente si riesce a ricavarne qualche chicca. 
Spero di riuscire a destreggiarmi al meglio tra queste due letture e che non mi causino altre pippe mentali visto che di quelle il mio cervello abbonda già di suo ;)





Conosco questa autrice perchè è una delle più grandi esponenti del romanzo storico e credo di aver letto già qualcos altro di suo.
In ogni caso la trama era troppo interessante per lasciarselo sfuggire e quindi attraverso uno scambio eccolo aggiunto alla mia collezione.
Nota di merito anche alla copertina che adoro tantissimo

Da quando Anna Holcomb ha inspiegabilmente rifiutato la sua proposta di matrimonio, Reed Moreland non è più tornato a Winterset, la splendida residenza di campagna che ha fatto da cornice alla loro travolgente storia d'amore. Tuttavia, l'arcana bellezza dell'antica dimora e l'aura di mistero che la circonda l'hanno sempre affascinato, al punto che nonostante i dolorosi ricordi che si annidano tra le sue mura non ha voluto disfarsene. E quando una serie di terribili incubi in cui vede Anna in pericolo iniziano a tormentarlo, decide di accantonare l'amarezza e di mettersi in viaggio alla volta di Winterset per proteggere la donna che non ha mai smesso di amare. La passione torna a divampare tra loro più infuocata che mai, ma l'efferato omicidio di una giovane domestica finisce per trascinarli in una spietata caccia all'assassino... e verso un destino a cui né Reed né Anna possono sfuggire.





Credo non abbia bisogno di presentazioni in quanto penso d esser una delle poche vere lettrici che ancora non lo hanno letto. Sentendomi in difetto l'ho subito recuperato in scambio e sono contenta di poterlo avere nel mio scaffale dedicato ai classici.

Chi è Siddharta? È uno che cerca, e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita. Passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari, e non si ferma presso nessun maestro, non considera definitiva nessuna acquisizione, perché ciò che va cercato è il tutto, il misterioso tutto che si veste di mille volti cangianti. E alla fine quel tutto, la ruota delle apparenze, rifluirà dietro il perfetto sorriso di Siddharta, che ripete il "costante, tranquillo, fine, impenetrabile, forse benigno, forse schernevole, saggio, multirugoso sorriso di Gotama, il Buddha, quale egli stesso l'aveva visto centinaia di volte con venerazione". Siddharta è senz'altro l'opera di Hesse più universalmente nota. Questo breve romanzo di ambiente indiano, pubblicato per la prima volta nel 1922, ha avuto infatti in questi ultimi anni una strepitosa fortuna. Prima in America, poi in ogni parte del mondo, i giovani lo hanno riscoperto come un loro testo, dove non trovavano solo un grande scrittore moderno ma un sottile e delicato saggio, capace di dare, attraverso questa parabola romanzesca, un insegnamento sulla vita che evidentemente i suoi lettori non incontravano altrove.




Di questo libro non so assolutamente niente e non ho avuto bisogno di leggerne qualcosa perchè solo il nome dell'autore per me è garanzia di qualcosa che possa piacermi. Dopo aver letto IL PETALO CREMISI E IL BIANCO che metto di diritto nella categoria dei libri più belli che abbia mai letto, ho deciso di recuperare tutto ciò che ha scritto il mio amato Faber. 

«Un libro fuori dal comune... Nella scrittura di Faber niente è ciò che sembra. La qualità piú significativa di Sotto la pelle è che all'interno di questo incubo, Faber ci costringe a identificarci con la sua protagonista non umana, e, attraverso lei, ad addentrarci in una complessa trama che tocca nel profondo i problemi della condizione umana». The Times «Una storia strana e misteriosa come poche, i cui segreti vengono svelati a poco a poco, come stimoli surreali centellinati con trasognata precisione. La scrittura di Faber è di una severa limpidezza». The Independent




Anche di questo libro non conosco assolutamente niente, idem per l'autore. Ma l'argomento è uno dei miei più grandi interessi e quindi eccolo subito adottato. Il titolo dice tutto e la copertina per quanto semplice mi piace tantissimo.
Ho dato uno sguardo veloce a qualche informazione dell'autore ed il fatto che sia scozzese inizia già a farmelo amare; in ogni caso mi pare di capire che anche lui abbia scritto spesso e volentieri su argomenti di carattere storico

Per gli israeliti l'Arca dell'Alleanza, conservata nel Tempio di Salomone, era la presenza di Dio sulla Terra. Un giorno scomparve. Per i primi cristiani il Sacro Graal era il calice dai poteri miracolosi usato da Gesù durante l'Ultima Cena. Ma se ne persero le tracce. Cosa lega le due reliquie più famose della tradizione occidentale? E dove si trovano adesso? Un'avventura archeologica per ricostruire la vera storia dell'arca perduta e del Sacro Graal. Una ricerca documentata e rigorosa e allo stesso tempo affascinante come un romanzo giallo.




Questo purtroppo è un tasto dolente. Innamoratami della copertina l'ho subito desiderato nonostante faccia parte di una saga del quale è stato tradotto solo questo volume. Non ho comunque saputo resistergli e quindi subito mio anche perchè ho letto recensioni molto positive sulla storia...poco positive sulla traduzione.

Presentando il tema della principessa destinata a salvare il mondo, "La Luna d'Ombra" ripropone un soggetto classico della fantasy, pur offrendone un'medita interpretazione. Nell'episodio inaugurale di questa trilogia, l'azione ha origine tredici anni dopo le avventure narrate nel film "Willow" di Ron Howard, allorché Willow Ufgood, divenuto un mago itinerante che ora si fa chiamare Thorn, si mette in viaggio verso la capitale per assistere all'ascesa al trono di Elora quale Principessa Sacra. Lo sfortunato mago finirà in prigione mentre un impostore prenderà il suo posto e cercherà di mutare il destino di Elora.




Chi mi ha regalato questo libro conosce anche l'altra mia passione letteraria che riguarda l'olocausto e tutto ciò che gira attorno ai campi di sterminio.
Infatti a quanto pare è un romanzo che ne parla e che dalla trama incute molta curiosità.
Spero riesca a catturarmi.

Anche quello che sembrava un fratello può tramutarsi nel tuo peggior nemico…È la sera della prima al grande teatro dell’Opera di Chicago. Morbide stole e sete fruscianti si scostano per far largo al vecchio Elliot Rosenzweig, il più ricco e importante mecenate della città. All’improvviso tra la folla appare un uomo anziano in uno smoking fuori moda. Tra le mani stringe convulsamente una pistola che punta alla testa di Rosenzweig. La voce trema per la rabbia, ma lo sguardo è risoluto quando lo accusa di essere in realtà Otto Piatek, il Macellaio di Zamość, feroce criminale nazista. Ma nessuno sparo riecheggia tra i cristalli e gli specchi del sontuoso atrio. E Ben Solomon, un ebreo scampato ai campi di sterminio, viene atterrato dalla sicurezza e trascinato in prigione. Nessuno crede alle sue accuse, nessuno vuole ascoltarlo. Tranne Catherine Lockhart, una giovane avvocatessa alle prese con una scelta difficile della sua vita. Catherine conosce l’Olocausto esclusivamente dai libri di scuola, eppure solo lei riesce a leggere la forza della verità negli occhi velati di Ben, solo lei è disposta ad ascoltare la sua storia. Una storia che la porta a un freddo inverno nella Polonia degli anni Trenta, a un bambino tedesco tremante e con le scarpe di cartone che viene accolto e curato come un figlio nella ricca casa della famiglia ebrea dei Solomon. Ma anche agli occhi ambrati di una ragazza coraggiosa e a una storia di amore, amicizia e gelosia che affonda le radici del suo segreto in un passato tragico. Difendere Ben Solomon sembra un’impresa impossibile, Rosensweig è per tutti un sopravvissuto di Auschwitz, un filantropo potente e rispettato. Catherine però non vuole arrendersi, deve trovare la verità. Perché nessuno, in questa storia, è quello che sembra. Volevo solo starti accanto è un caso editoriale fulminante. Pubblicato in proprio dall’autore, ha venduto in poche settimane oltre 100.000 copie solo negli Stati Uniti. Le recensioni dei lettori e il traffico crescente in rete hanno suscitato l’interesse delle case editrici che si sono sfidate in un’asta infuocata per acquisirne i diritti. Pubblicato ora da uno degli editori americani più importanti, sta scalando tutte le classifiche di vendita. Un romanzo sconvolgente, che risveglia le coscienze e ci ricorda che. perché l’orrore non si ripeta, non si deve dimenticare. Mai.



L'ultimo libro che vi presento invece è stata una mia specifica richiesta al maritino che dapprima me l'ha negato per poi farmelo trovare sotto l'albero infondendomi una gioia immensa.
Il quarto capitolo della saga della guerra delle due rose che colleziono e che amo profondamente anche se ancora non l'ho letta... mi fido alla cieca :)
In ogni caso si parla di Inghilterra, della sua storia e quindi non posso non esserne affascinata.
Gli altri tre volumi li ricevetti lo scorso anno nello stesso periodo e quindi aggiungo questo notando anche quanto siano carini da vedere uno di fianco all'altro.
Belli anche gli interni di tutti i volumi che essendo molto curati riescono ad arricchire le pagine in maniera sublime.









Questo è tutto. Voi avete ricevuto qualche bel volumetto da consigliarmi?! Forza, sparate!!!
Per ora vi saluto augurandovi Buone feste ed un 2017 spumeggiante

Con affetto













martedì 29 novembre 2016

UNA FAMIGLIA PARTICOLARE



"Sullo sfondo di un ex convento ormai consacrato al culto di una donna solare e poligama e di una leggendaria villa svizzera, davanti agli occhi sbalorditi del lettore di questo libro sfila un circo surreale di esseri traboccanti di vitalità e avidi di contraddizioni, falliti sublimi e illuminati. È la famiglia Jardin: un grottesco zoo umano che sconfina nel vaudeville, governato da un cromosoma impazzito che rende fanatici dell’erotismo e dell’eccesso, pronti a sfidare le leggi della morale borghese, del buonsenso e della fisica – dalla nonna, soprannominata Archibugio in omaggio alla sua natura esplosiva, allo zio Merlino, inventore folle ossessionato dal sogno di vincere la gravità; dal Nano Giallo, l’avo intrallazzatore che distribuisce valige piene di soldi ai candidati delle elezioni presidenziali, a un padre scrittore tutto genio e sregolatezza, con uno stuolo di amanti, fino a Zouzou, l’indimenticabile cameriera che rappresenta per il piccolo Alexandre l’unica cerniera con il mondo reale. "


Da quando lessi per la prima volta Isabel Allende con il suo romanzo La casa degli spiriti provai una simpatia immediata per le saghe familiari impegnandomi nella ricerca di qualche altra storia simile a quella.


                                             


Colgo l'occasione per consigliarvi un libro assolutamente stupendo dello stesso genere, ovvero Spirito d'amore, della scrittrice Daphne Du Maurier che a mio gusto ha superato di gran lunga anche la molto più conosciuta Allende grazie alla sua scrittura caratteristica del '900.


                                                     


Detto ciò, quando ho recuperato in scambio tramite Acciobooks il libro di Jardin, ero prontissima ad esser accolta e ben voluta da una famiglia particolare ma con il quale mi sarei potuta integrare senza difficoltà e con il quale mi sarei sentita a casa...MI SBAGLIAVO DI GROSSO.

Durante la lettura ho veramente incontrato una gabbia di matti, gente che come diciamo noi non si sa se ci fa o ci è, ed il tutto contornato da uno stile di scrittura da mal di testa dopo le prime 50 pagine.

I personaggi sono assolutamente singolari, non di sicuro persone comuni che si incontrano abitualmente nella propria vita e lo stesso autore afferma più volte di esser nato in un contesto "eccezionale" dove si trova una nonna libidinosa di 80 anni, dei genitori fedigrafi consenzienti e degli zii estroversi tra i quali uno che arriverà poi a suicidarsi con addosso delle ali da angelo.
Lo stesso Jardin passerà la sua vita a sentirsi la pecora nera del gruppo, il diverso della famiglia visto che riesce a trovare poco in comune con tutta quella gente che però riuscirà ad amare come sangue del suo sangue. 
Non voglio svelarvi altro di questo libro perchè è talmente ricco, zeppo di contenuti che potrei metterci una giornata intera a parlarvene e non riuscirei neanche ad essere obiettiva visto che a me non ha fatto impazzire ma ad altri lettori sono sicura che potrebbe piacere davvero tanto. Forse ciò che non mi ha convinta non è tanto la storia o le singole persone descritte con le loro caratteristiche, anzi quella è stata davvero la parte più bella; è la scrittura che ha reso tutto più complicato e pesante, una scrittura troppo ricercata, troppo elaborata che secondo me non si addice neanche ad un tipo romanzo come questo. 
In ogni caso è un libro che consiglio assolutamente, perchè ogni lettore avrà un opinione diversa l'uno dall'altro in quanto il mix di situazioni e vicende che sono narrate è talmente vasto da ricoprire un ampio raggio di gusti personali di ogni singolo individuo. 
Quindi se anche voi lo avete letto vi prego di farmi sapere che ne pensate e se invece non lo avete ancora fatto rimediate subito e poi datemi una vostra opinione. 
Per ora è tutto.
Un saluto


giovedì 24 novembre 2016

CUORIOSI DI SAPERE?

Dopo l'ennesimo lungo periodo di assenza, riesco a sedermi al pc e scrivere quattro righe per spiegare, o meglio, raccontare cosa mi ha tenuta lontana da qui in generale tutto questo anno trascorso.
Diciamo che questo 2016 che ancora non è finito, è stata una bella maratona di eventi che mi ha tenuta impegnata sotto diversi aspetti soprattutto quelli emotivi.

Ho iniziato l'anno venendo a scoprire che improvvisamente sono diventata un soggetto intollerante al lattosio; non ho mai avuto nessun tipo di problema o allergia alimentare in tutti i miei 33 anni di vita, e di punto in bianco inizio a star costantemente male senza capire cosa stia succedendo. Macchie sulla pelle, pruriti, stanchezza smisurata, nausee, dolori addominali da piegarmi in due... insomma una serie di caratteristiche che hanno iniziato ad insospettirmi e preoccuparmi fin quanto non è arrivato un crollo generale durante una cena con amici. Ovviamente, da gran furba quale sono, come prima scelta ho fatto quella di leggere in internet gli eventuali motivi di un tale stato debilitativo del fisico...e i vari risultati di google che parlavano anche di tumore al colon ed il mio medico che mi guarda perplesso e mi dice "dobbiamo fare una colonscopia", hanno contribuito a farmi vivere un periodo di depressione che un poco mi trascino ancora adesso. Chiusa in casa a piangere e star male non ho fatto altro che disperarmi e trascurare per diversi mesi tutte le cose e le persone che mi stavano attorno. Sin quando, la svolta, con dei piccoli esami accompagnati a corse e visite al pronto soccorso, siamo riusciti a capire che il mio grande nemico si annida in mozzarelle, formaggi, merendine e tutto ciò che contiene sto maledettissimo lattosio del cavolo.
Per fortuna che ormai esistono diversi prodotti alternativi quale il burro, il latte, lo yogurt ecc.che possono essere sostituiti a quelli contenenti lattosio...peccato che alcuni siano immangiabili!!!
E quindi facendo un piccolo calcolo:

DEBILITAZIONE FISICA +
VISITE DI TORTURA+
INTOLLERANZA AL LATTOSIO+
FAME=
UMORE CHE STRISCIA SOTTO I PIEDI

Ma che dire?! Almeno ho imparato a fare una pizza stratosferica con la mozzarella senza lattosio :)

Mentre i giorni proseguivano senza che effettivamente io li vivessi ma lasciandoli scorrere inosservati, arriva un altra sorpresa che capovolge tutte le mie sensazioni e le mie giornate...
Sono in dolce attesa.
Ovviamente definirla dolce non è molto giusto...
perchè inizia subito con una bella passata di nausee che eliminano definitivamente il problema lattosio visto che non mi hanno permesso di ingoiare niente per tutti i primi 4 mesi di gestazione. I libri, da mia grandissima passione diventano mio grandissimo incubo perchè solo sentirne l'odore mi fa scappare di casa ed avvicinarmi alla libreria diventa come affrontare un percorso ad ostacoli, faticoso e soprattutto fastidioso.
Le mie letture si arrestano improvvisamente e per tutta la gravidanza sono riuscita a leggere pochissimo sentendone comunque la nostalgia.
Come vi dicevo non è stata proprio una dolce attesa; infatti le nausee all'inizio, l'aver preso degli antibiotici quando ancora non sapevo della bellissima novità, una brutta caduta verso il settimo mese che mi ha portato ad un ricovero in preda al terrore ed un anemia galoppante che mi ha portata ad un secondo ricovero per sottopormi a trasfusioni ( voglio precisare che in ospedale sono stata letteralmente torturata... maledette tirocinanti :/ ), hanno fatto sentire gli effetti della gravidanza in modo molto più accentuato.
Ma alla fine... chi se ne frega, è la cosa più bella della vita e vale la pena d'esser vissuta.

Ho raccontato tutto questo per darvi una piccola idea del perchè non pubblicassi più su instagram o qui sul blog e non ho intenzione di dirvi che tornerò ad essere attiva o che vi terrò aggiornati sulle letture che ho intrapreso in questo periodo o che leggerò in futuro; mi rendo conto di non riuscire a mantenere nessuna promessa o fare previsioni azzeccate almeno in parte. 
L'unica cosa che posso dire è che non ho intenzione di abbandonare questi miei piccoli spazi personali e che appena possibile mi leggerete qualora dovesse farvi piacere.

Nel mentre vi saluto con un semplice A PRESTO.


giovedì 28 luglio 2016

LA MECCANICA DEL CUORE - MATHIAS MALZIEU


Prezzo e-book € 5.99
Pagine 147
"Nella notte più fredda del mondo possono verificarsi strani fenomeni. È il 1874 e in una vecchia casa in cima alla collina più alta di Edimburgo il piccolo Jack nasce con il cuore completamente ghiacciato. La bizzarra levatrice Madeleine, dai più considerata una strega, salverà il neonato applicando al suo cuore difettoso un orologio a cucù. La protesi è tanto ingegnosa quanto fragile e i sentimenti estremi potrebbero risultare fatali. Ma non si può vivere al riparo dalle emozioni e, il giorno del decimo compleanno di Jack, la voce ammaliante di una piccola cantante andalusa fa vibrare il suo cuore come non mai. L'impavido eroe, ormai innamorato, è disposto a tutto per lei. Non lo spaventa la fuga né la violenza, nemmeno un viaggio attraverso mezza Europa fino a Granada alla ricerca dell'incantevole creatura, in compagnia dell'estroso illusionista Georges Méliès. E finalmente, due figure delicate, fuori degli schemi, si incontrano di nuovo e si amano. L'amore è dolce scoperta, ma anche tormento e dolore, e Jack lo sperimenterà ben presto. Intriso di atmosfere che ricordano il miglior cinema di Tim Burton, ritmato da avventure di sapore cavalleresco, una favola e un romanzo di formazione, in cui l'autore, con scrittura lieve ed evocativa, punteggiata di ironia, traccia un'indimenticabile metafora sul sentimento amoroso, ineluttabile nella sua misteriosa complessità."

Parto in quarta e vi dico già che a me questo libro non è piaciuto.
Forse non sarebbe proprio la frase esatta, diciamo pure che con tutta la pubblicità che ha avuto mi aspettavo sicuramente qualcosa di meglio.


Ed è proprio ciò che odio, vedere spammato un libro ovunque, leggerlo ed accorgermi che non faccio parte del gregge, rendermi conto d'esser la pecora nera del gruppo.
Purtroppo ho notato che questo mi succede spesso e volentieri soprattutto quando mi lascio convincere da una copertina meravigliosa come quella di questo libro.
Devo ammettere che se non avesse avuto una copertina così invitante e fantasiosa, forse non lo avrei letto... le copertine sono una tragedia per me!!! Mi fregano sempre.



In ogni caso, entrando nello specifico, la storia non è male ma secondo me non decolla; ha un'ottima partenza che promette molto bene ma a lungo andare diventa prolisso e noioso. Mi son ritrovata a saltare le pagine per riuscire a digerirlo meglio altrimenti lo avrei di sicuro abbandonato. I personaggi non rimangono impressi in modo distinto nella mente del lettore, ma almeno io li ricordo tutti vagamente allo stesso modo; ciò significa che non ho trovato quello che nella storia riesca a spiccare più degli altri, nemmeno il protagonista.



Un libro piacevole se non avete grandi aspettative nel voler imparare qualcosa, o una piacevole lettura per delle notti passate in bianco, o ancora per dei pomeriggi sotto l'ombrellone... insomma una lettura leggera e senza grandi pretese.
Eppure lessi così tanti commenti e così tante recensioni di persone che lo hanno adorato definendolo anche il libro più bello della loro vita; questo a dimostrazione del fatto che veramente ognuno ha i propri gusti e che questi siano insindacabili ed unici.



Non avendo nient'altro da dirvi su questo libro, vi chiedo se voi lo avete letto e se nel caso vi sia piaciuto.
Potrei anche esser io a non averlo ben compreso.

Vi saluto amici lettori, ci sentiamo presto



 

Libreria di mezzanotte Published @ 2014 by Ipietoon

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