giovedì 3 settembre 2015

L'OSPITE, di Sarah Waters


Faraday, un medico di campagna di umili origini, è chiamato a Hundreds Hall, una tenuta del XVIII secolo ha ormai perso il suo antico splendore. Conosce una giovane cameriera che odia la grande casa piena di spifferi, e fa amicizia con Ayres Caroline, la figlia nubile della famiglia, suo fratello Roderick, che sta superando fisicamente e mentalmente le sue esperienze come pilota nella seconda guerra mondiale, e la loro madre, la proprietaria della tenuta. Comincia a curare le ferite mal cicatrizzate di Roderick e diventa un amico di famiglia, arrivando a conoscerli abbastanza da rendersi conto che sono in gravi difficoltà finanziarie e non più in grado di mantenere la casa in condizioni confortevoli senza vendere le loro terre o oggetti di casa.
Nel tentativo di rallegrare la famiglia e trovare un potenziale marito per Caroline, viene organizzata una festa pochi amici di famiglia, durante la quale accade un evento disastroso. 
La relazione tra Faraday e Caroline oscilla tra romanticismo e amicizia platonica. Altri suoni allarmano Caroline, la madre e le loro due cameriere. Trovano strane scritture infantili sui muri in cui tali attività sono svolte, i campanelli per le cameriere suonano da soli, il telefono squilla nel cuore della notte senza nessuno in linea. Quando la signora Ayres comincia a indagare, viene chiusa nella stanza dei bambini dove Susan, la sua amatissima prima figlia, morì di difterite all'età di otto anni. Vedendo ombre irriconoscibili, la donna tenta freneticamente di fuggire aprendo la finestra a spinte e tagliandosi le braccia. Dopo essersi ripresa, comincia a credere e che Susan sia intorno a lei in ogni momento, che sia impaziente di stare con lei anche se a volte le fa male. Una mattina, Caroline e la cameriera trovano la madre impiccata.
Il giorno del funerale della signora Ayres, Faraday e Caroline decidono di sposarsi in sei settimane di tempo. Caroline, tuttavia, è svogliata e non interessata al matrimonio, tanto che alla fine annulla i piani e pensa di vendere Hundreds Hall. Faraday non riesce a crederci e cerca più volte di farle cambiare idea, senza alcun risultato. La notte in cui si sarebbero dovuti sposare, Faraday riceve una chiamata che lo tiene fuori a lungo, e tornato a casa viene a sapere...



Eccomi tornata, dopo un lungo periodo d'assenza, pronta per dare la mia opinione su un libro particolarmente controverso, che molti hanno apprezzato e molti altri criticato.
Nella mia piccola esperienza di lettrice non avevo mai avuto a che fare con una storia così particolare, che è stata in grado di confondermi le idee per giorni e che tuttora non le ha chiarite.

Sul mio profilo instagram scrissi: 
Bene. L'ho finito. Cosa posso dire?! Mah.
Ho aspettato 532 pagine per rendermi conto che non ha un finale.
La storia è molto bella; una casa infestata da non si sa cosa, i suoi abitanti che pare impazziscano uno dietro l'altro... ma il succo?!
Nel momento in cui ci si aspetta una delucidazione, finisce il racconto.
Ero così presa da questa lettura che ne sono altrettanto delusa. Negli ultimi capitoli ho avuto l'impressione che l'autrice allungasse il brodo non sapendo più che pesci prendere, ed il finale ne è la conferma. Molte parole, pochi fatti e zero finale.

Queste poche righe sono il mio impatto a caldo, di getto a fine lettura, un poco adirata per non averne tratto ciò che desideravo o ciò che mi aspettavo.
A distanza di tempo mi rendo conto di aver attaccato addosso come una seconda pelle l'immagine dei personaggi delineati chiaramente dalla fantasia dell'autrice che ha saputo dare una caratteristica particolare ad ognuno ponendone quasi un marchio, un timbro di riconoscimento. 
E' stata una delle poche volte dove non avevo fatica a memorizzare i vari nomi ed avere ben chiaro il ruolo interpretato.

Ma la parte più interessante di tutto il racconto è la descrizione della casa... è come se l'autrice abbia prima creato lei e poi il resto sia venuto da se. Ben descritta e ben animata, non si riesce ad individuarla come qualcosa privo di vita ma al contrario da la sensazione d'esser proprio lei a guidare tutto ciò che vi sta all'interno e questa sensazione ti accompagna fino all'ultima pagina, quell'ultima pagina che mi ha lasciata con l'amaro in bocca perchè non mi dice tutto di lei. 
La mia attenzione è stata catturata da lei, tutti i miei pensieri e le mie speranze sono state rovesciate su di lei e non mi interessa quale sarà la fine dei protagonisti... voglio sapere quale sarà quella della casa!!!

Ma ovviamente non sono stata accontentata ed è per questo che non sono riuscita ad apprezzare a pieno tutto il racconto.

In ogni caso sarei veramente tanto curiosa di sapere una vostra opinione in merito, quindi per favore, qualora lo abbiate letto o vogliate leggerlo, fatemi sapere il vostro pensiero e le vostre sensazioni, perchè vorrei capire meglio cosa non mi abbia convinta.

Nell'attesa vi saluto rimandandovi al prossimo post che sarà dedicato ad un libro che invece ho trovato praticamente perfetto...

Alessia


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