Prezzo di copertina € 3.90
Pagine 320
"Emma Bovary, moglie insoddisfatta di un mite medico di campagna, cerca un senso alla sua monotona esistenza in una serie di sfortunate vicende sentimentali."
Dirvi che questo romanzo fece avere allo scrittore un incriminazione per oltraggio alla morale pubblica e religiosa,potrebbe indurvi in tentazione?!
Potrebbe far aumentare la vostra curiosità proprio com è successo a me?!
Perchè personalmente, credo che se non avesse avuto questo sfondo particolare, non lo avrei mai letto.
Le recensioni che consultai prima di acquistarlo parlavano di un romanzo assolutamente noioso e ripetitivo che sommato alla dicitura "classico" mi faceva venire l'orticaria solo a pensarlo.
Invece ho trovato una storia molto interessante ed anche veritiera, con emozioni, paure, indecisioni che credo ci accompagnino almeno una volta nella vita di ognuno di noi.
Emma Bovary, una donna insoddisfatta del proprio matrimonio, che legge romanzi d'amore e sogna di viverli a sua volta, si sente soffocare da quella vita che le si presenta tutti i giorni nella stessa maniera e che la ha dato come marito un uomo troppo buono e privo di brio, per giunta medico e quindi con mezzi limitati per poterle far vivere la mondanità dell'alta società.
Tutto questo però in lei si trasforma in ossessione, che la porterà a diventare una donna adultera, a sperperare il poco denaro che il lavoro da ufficiale sanitario del marito riesce a far entrare in casa e soprattutto ad una conseguenza ancora più grave che dovrete scoprire voi leggendo il romanzo.
Oltre la storia ho amato molto la scrittura dell'autore al punto da voler sottolineare alcune parti per me molto interessanti.
In Emma ho rivisto un poco della sognatrice che sono e nonostante non abbia approvato il suo comportamento fedigrafo nei confronti del marito e spesso abbia avuto la voglia di chiudere il libro per quanto non la sopportassi, non sono riuscita ad odiarla o provarne disprezzo.
"Emma amava il mare, ma solo per le sue tempeste, amava le piante ma solo se crescevano sparse sulle rovine.Aveva bisogno di trarre una specie di profitto personale dalle cose, perciò respingeva come inutile tutto quello che non contribuiva a saziare immediatamente il suo cuore. Aveva un temperamento più sentimentale che artistico e perciò cercava emozioni, non paesaggi"
In maniera sottile Flaubert riesce a mettere per iscritto il personale pensiero su una serie di argomenti che ricama sopra i propri personaggi partendo da cose più semplici come la differenza delle classi sociali di quel tempo e arrivando a pensieri abbastanza sentiti riguardo Dio e la religione.
"- A mia moglie le piace di più restare in camera a leggere, nonostante le si raccomandi un pò di moto...
- Come me! - intervenne Leon - Non c è niente di meglio che stare la sera, accanto al caminetto con un libro mentre il vento batte ai vetri e la lampada splende. Non si pensa a nulla... e le ore passano. Si sta immobili, e intanto si va a zonzo per i paesi, si crede di vederli, e il pensiero, abbandonandosi alla finzione, si bea dei particolari, segue il filo delle avventure, ci fa immedesimare nei personaggi, e pare che il nostro cuore batta sotto le loro vesti..."
E' un romanzo che ti interroga, che ti rivolge delle domande e cerca di spronare il tuo pensiero non più e solo da lettore ma anche da persona umana, fatta di difetti che possono esser più o meno gravi di quelli di Emma e di pregiudizi che riaffiorano alla perfezione a fine lettura.
Sicuramente non posso classificarlo come uno dei miei classici preferiti, ma è uno di quei pochi libri che rileggerei volentieri non per approfondire il rapporto con lo scrittore o la storia che ha creato, ma con me stessa dandomi la possibilità di pormi a mia volta delle domande e conoscermi meglio.
Prima di chiudere vorrei dare una nota di merito all'edizione della Newton Compton, perchè l'ho trovata di piacevole lettura, con caratteri ben chiari, pagine apribili senza sforzo e prezzo economico.
Detto ciò, cari amici lettori vi saluto e vi rimando al prossimo post.
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