Buongiorno cari amici lettori.
Gli scorsi giorni ho avuto al mio fianco tre ottimi amici che mi hanno dato modo di passare delle piacevolissime serate.
Con loro sono riuscita a confidarmi come si fa in rare occasioni, sono riusciti a comprendermi, a leggere nel mio cuore, a farmi riflettere ed anche consigliarmi per poter dare uno sguardo più accurato ai miei sentimenti.
Chi non vorrebbe degli amici così?!
Mi state invidiando vero?!
Ma io non sono egoista e quindi ve li presento subito
Ho la certezza che anche loro vogliano fare la vostra conoscenza, quindi provate a dargli uno sguardo.
In ordine:
BARBARA, di Thomas Hardy
L'AMICO RITROVATO, di Fred Uhlman
CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO, di David Grossman
Completamente diversi tra loro, hanno però delle caratteristiche comuni come quella di riuscire a farti riflettere, scombussolarti le idee e rimanerti impressi a distanza di tempo come se li avessi appena letti.
BARBARA
Thomas Hardy lo conobbi con una prima lettura fatta circa due anni fa... il famoso libro Tess dei D'Urbervilles
Inutile dire che anche quel libro mi piacque tantissimo, ma è totalmente diverso da questo piccolo racconto che ho apprezzato nella stessa maniera.
Come ho specificato, Barbara è un racconto di poche pagine che si legge in mezza giornata ma che ti lascia con l'amaro in bocca e la possibilità di farci sopra delle riflessioni.
Siamo alla fine del Settecento. Barbara della nobile casata dei Grebe, sposa il borghese Edmund Willows, conquistata dalla sua straordinaria bellezza. E’ quella, e solo quella, ad accendere la passione della giovane donna. Poco dopo le nozze il marito parte per un viaggio in Europa e Barbara, per ricordarsi delle fattezze splendide fa eseguire un ritratto marmoreo del marito per tenere desta la sua passione. Mentre è sulla via del ritorno Edmund rimane orribilmente sfigurato in un incendio scoppiato a Venezia. Torna a casa con il viso protetto da una maschera di seta ma Barbara non regge alla vista di quella deformazione: il suo grido di orrore allontana il marito per sempre.
A questo punto entra in scena Lord Uplandtower che riesce a sposare Barbara convinto di riuscire a farle dimenticare il bellissimo Edmund. Ma si sbaglia: Barbara è come presa da un’ossessione; notte dopo notte la statua del primo marito riceve gli abbracci di colei che non è più sua moglie. Quella follia è, secondo Lord Uplandtower, un autentico adulterio ed organizza una spregevole vendetta.
In generale la storia è molto molto carina, si legge in un baleno nonostante Thomas Hardy non sia un autore con uno stile scorrevole; in questo caso ha sicuramente dovuto tralasciare i particolari per poter creare un racconto più fruibile e di breve durata. In circa 100 pagine però è riuscito a racchiudere un essenza davvero molto importante.
A primo impatto la voglia di ripudiare il comportamento della protagonista nei confronti del marito quando gli si presenta davanti con il volto sfigurato dal fuoco, è un istinto deciso che ti fa pensare di esser subito dalla parte della ragione...
Ma andando avanti l'autore ti mette a dura prova chiedendoti, tu al suo posto sei sicuro di poter riuscire a reagire in modo diverso?!
In un epoca come la nostra dove a 70 anni si vuole esser ancora belli come ragazzini, l'idea di poter amare un volto completamente sfigurato è un bellissimo argomento di riflessione, soprattutto per chi affronta realmente questa situazione.
Ovviamente per scoprire il finale di questo mini libro non posso far altro che consigliarne l'acquisto.
E' bella anche la riflessione finale dell'autore.
Prezzo di copertina € 9.00, Sellerio editore.
L'AMICO RITROVATO
Questo libro mi è stato regalato per il mio compleanno proprio lo scorso mese, in Gennaio pochi giorni prima della giornata della memoria per le vittime dell'olocausto.
Era da diverso tempo che desideravo averlo e la mia amica sentendomi parlarne ha colto l occasione per liberarsi da quel pensiero di "cosa le regalo?!"
Hans Schwarz è un ragazzo ebreo di sedici anni che vive a Stoccarda, in Germania. La sua è una famiglia dell'alta borghesia, tranquilla e rispettata, dalle idee aperte e quasi incurante della propria identità ebraica, difatti essi si sentono prima di tutto svevi, poi tedeschi e infine ebrei. Egli descrive i genitori come persone pacate e amorevoli nei suoi confronti, che mantengono buoni rapporti sia con i cristiani sia con gli ebrei, e di cui lui è sempre andato fiero. Un giorno di febbraio del 1932, alla classe di Hans viene aggregato Konradin von Hohenfels, un ragazzo di nobile famiglia. Con la sua eleganza e i suoi modi Konradin intimidisce i ragazzi, pur provenienti da famiglie non povere, ma Hans desidera ardentemente diventargli amico. Tuttavia Konradin si dimostra poco attratto da lui, così come dal resto dei compagni. Hans riesce però a catturare l'attenzione di Konradin, prima nell'ora di ginnastica, poi rendendosi visibile durante le lezioni e portando anche in classe la sua collezione di monete; di tutto questo Konradin rimane colpito, pur non dandolo a vedere.
Un giorno, inaspettatamente, sulla strada di casa, Konradin rivolge la parola ad Hans ed entrambi iniziano a chiacchierare, stringendo presto una forte amicizia (essi sono entrambi figli unici e fino a quel momento nessuno dei due ha avuto un vero amico, motivo per cui si sentono profondamente soli). Hans invita Konradin a casa sua, presentandogli i genitori e mostrandogli la collezione di monete. Il ragazzo continuerà poi a frequentare la casa di Hans in maniera naturale, mentre l'altro aspetta pazientemente un invito da parte di Konradin, che finalmente lo fa entrare in casa sua: Hans però, nota presto che il suo amico non lo presenta mai ai genitori, e continua ad essere invitato solo in loro assenza.
Da quel punto inizia la vera essenza del libro.
Un racconto scritto in maniera perfetta, di una delicatezza tale che ho immaginato che l'autore anche nell'appoggiare la penna alla carta per creare la storia lo abbia fatto piano senza far rumore e senza calcare la scrittura.
Una poesia su un argomento che di poetico non ha davvero niente.
Uno di quei libri che a mio avviso vadano letti nelle scuole perchè adattissimo ad integrare un argomento così doloroso nei ragazzi che stanno appena iniziando a scoprirne l'orrore.
" Non sarebbe stato meglio evitare la pugnalata che, come ben sapevo con l'atavico istinto dei figli ebrei, di lì a poco mi sarebbe stata inferta nel cuore?"
Mi spiace non potervi dire il prezzo di copertina, ma sinceramente poco importa perchè qualsiasi sia il suo costo vale la pena possederlo.
CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO
La faccia di questa donna è una delle ossessioni di instagram... non ditemi di non averla mai vista pubblicata perchè non ci crederei.
Scoprendo che si tratta di un romanzo epistolare ne sono stata attratta nell'immediato.
Grazie a Goethe e Verga, ho imparato ad apprezzare questo genere.
E come per I dolori del Giovane Werther e Storia di una capinera, questo libro non è stata una facile lettura.
Partiamo subito dal fatto che sono tante pagine e bisogna avere una certa concentrazione per stargli dietro. Ho dovuto attuare dei piani di salvataggio per riuscire a non perdermi nei ragionamenti dell'autore.
ma grazie a questo ho potuto concluderne la lettura e trovarla meravigliosa.
Sarei curiosa di sapere quanto ci sia voluto per scrivere un romanzo del genere... l'autore deve averci messo tutti i suoi pensieri, le sue paranoie e le riflessioni fatte in un intera vita.
Alcune frasi toccano il cuore e lasciano il segno al punto da doverle sottolineare e rileggere ogni tanto per provare quella piacevole sensazione che si ha come di un epifania.
" Come se ogni parola, persino la più semplice, mandasse un bagliore accecante, come quello che emana la parola io se la si considera attentamente. "
In un gruppo di persone, un uomo nota una donna sconosciuta che sembra volersi isolare dagli altri. Yair, commosso da quella che egli interpreta come un'impercettibile e ostinata difesa, le scrive una lettera, proponendole un rapporto profondo, aperto, libero da qualsiasi vincolo. Un mondo privato si crea così fra loro e in questo processo di reciproco avvicinamento Yair e Myriam scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani e la sensualità che si nasconde nelle parole. Finché Yair si rende conto che le lettere di quella donna stanno aprendo un varco dentro di lui, chiedendogli con imperiosa delicatezza una inaspettata svolta interiore...
E' struggente, ti fa mettere la mano sul cuore per sentirne il dolore.
Non tutti riescono ad apprezzarlo, o forse non a tutti trasmette le stesse sensazioni, ma credo di poter dare un consiglio per riuscire a coglier almeno le parti più importanti... leggerlo con calma ed un poco alla volta.
E' un flusso di coscienza, bisogna stargli dietro per non perdersi e bisogna immedesimarsi in quelle sensazioni che vengono descritte perchè tanto ognuno di noi le ha provate almeno una volta nella vita.
" Sai invece quando ho veramente provato una stretta al cuore? Quando hai descritto te stessa per eliminare qualsiasi dubbio e, chissà perchè, ti sei riassunta in una sola frase, oltretutto tra parentesi ( piuttosto alta, capelli lunghi, ricci e ribelli, occhiali...)
Se è davvero così, se ti senti tra parentesi, permettimi allora di infilarmici dentro, e che tutto il mondo ne rimanga fuori, che sia solo l'esponente al di fuori della parentesi ci moltiplichi al suo interno "
Tutte le lettere contengono parti che hanno la naturale capacità di smuovere l animo come se fosse una cosa naturale che accade tutti i giorni. Dovendo ricevere personalmente pensieri scritti in questo modo non potrei esser sicura di uscirne viva dalla loro lettura.
Quindi armatevi di pazienza e leggete anche voi questa meraviglia
Mi spiace non potervi dire anche in questo caso il prezzo di copertina perchè trattasi di un regalo.
Bene, cari amici, potrei stare ore a scrivere le mie impressioni su queste letture, ma per il momento vi lascio in pace ed augurandovi una buona giornata vi saluto come sempre con affetto
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